Negli ultimi anni, l’assenza in campo finanziario di istituzioni in grado di emanare norme che potessero colmare il gap informativo e di azione, ha portato diversi organismi internazionali, a seguito di accordi tra le istituzioni governative dei diversi paesi, ad emanare delle linee guida per cercare di creare degli standard operativi.
Si viene dunque a creare una regolamentazione finanziaria parallela agli ordinamenti statali che, pur non avendo potere vincolante, funge da vademecum orientativo e organizzativo. La cosiddetta soft law.
Le prime e più importanti organizzazioni internazionali nascono dalla volontà dei governi più industrializzati, sorgono anche organismi nati per volontà delle maggiori banche e di conseguenza nascono organismi di tutela e di vigilanza dei paesi interessati.
Una delle istituzioni più importanti, che ha svolto un ruolo importante
nell’armonizzazione delle regole in materia di disciplina di vigilanza sugli intermediari bancari, è il Comitato di Basilea.
IL COMITATO DI BASILEA
Il Comitato di Basilea è un organo per la vigilanza bancaria creato nel 1974 dalle banche centrali appartenenti al Gruppo dei 10, (il G-10 è un’organizzazione internazionale che riunisce undici paesi di grande rilevanza economica nel mondo, fu fondato nel 1962 dalle dieci maggiori economie capitalistiche di allora, nel 1964 la Svizzera sì unì come undicesimo membro, ma il nome del gruppo rimase invariato, i componenti sono: Belgio, Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Stati Uniti, Svezia, Svizzera), a seguito della crisi determinata dal fallimento della banca tedesca Herstatt. Tale episodio mise in evidenza i rischi di contagio derivanti dai rapporti di credito e debito fra banche attive a livello internazionale e portò alla creazione del Comitato di Basilea come forum permanente di coordinamento delle politiche di vigilanza prudenziale sulle banche.
Ospitato dalla Banca dei Regolamenti Internazionali a Basilea, il Comitato è cresciuto di dimensione e importanza nel tempo, raggiungendo accordi internazionali, miranti a rafforzare e ad armonizzare i requisiti di capitale e prudenziali delle banche a livello internazionale. Composto tradizionalmente da banchieri centrali e autorità di vigilanza dei Paesi del G10, esso comprende anche alcuni Paesi che, pur con una modesta estensione territoriale, includono tuttavia mercati di capitali di rilevanza internazionale (Lussemburgo, Hong Kong e Singapore).
Nel 2011, per decisione del G 20, il comitato di Basilea ha esteso la
partecipazione ai principali Paesi emergenti. Le sue deliberazioni non hanno direttamente forza di legge nei Paesi partecipanti, piuttosto, natura di accordi fra autorità di vigilanza nazionali. Nell’Unione Europea, tali decisioni divengono operative una volta trasposte in legislazione comunitaria attraverso apposite direttive.
Tradizionalmente, le linee guida concordate nel Comitato di Basilea sono state adottate su base volontaria anche dai Paesi non rappresentati nel comitato, diventando così veri e propri standard a livello globale.
FINANCIAL STABILITY FORUM (FSF)
Tra gli organismi sorti in ambito finanziario internazionale si trova il Financial Stability Forum (FSF). E’ nato nel 1999 su iniziativa dei Ministri finanziari e dei Governatori delle Banche centrali del G7 sulla scia delle raccomandazioni dell’allora presidente della Deutsche Bundesbank, Hans Tietmeyer. Raccogliendo il messaggio dei suoi fondatori che ne approvarono la creazione durante il meeting tenutosi a Bonn nel
febbraio del 1999, il Financial Stability Forum promuove la stabilità finanziaria internazionale e tenta di ridurre i rischi del sistema finanziario grazie allo scambio di informazioni e alla cooperazione tra le istituzioni finanziarie mondiali.
Il Forum riunisce in seno un consistente gruppo di autorità finanziarie, si tratta nello specifico di rappresentanti dei governi, delle banche centrali e delle autorità nazionali di vigilanza sulle istituzioni e sui mercati finanziari, di istituzioni finanziarie internazionali, di associazioni internazionali, di autorità di regolamentazione e supervisione e di comitati di esperti di banche centrali. Essendo lo scopo del FSF quello di promuovere la stabilità
finanziaria internazionale, il forum facilita le discussioni e le cooperazioni tra le istituzioni finanziarie di supervisione e sorveglianza dei mercati, transazioni ed eventi.
Il Forum è gestito da un piccolo segretariato ospitato alla BIS (Bank for International Settlements) a Basilea in Svizzera. I membri del Financial Stability Forum includevano circa una dozzina di nazioni partecipanti attraverso le banche centrali, i ministri finanziari, e vari dipartimenti tra cui: USA, Giappone, Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia, Canada, Australia, Paesi Bassi e altri Paesi industrializzati e organizzazioni economiche internazionali. Al summit del G20 nel novembre del 2008 si raggiunse l’accordo per l’estensione anche ad altre economie come la Cina della “membership”. Sempre nel 2008 il Financial Stability Forum aveva consegnato ai ministri finanziari del G7 le proprie raccomandazioni per rafforzare la capacità di recupero delle istituzioni e dei mercati
finanziari individuando come fondamentali delle azioni a favore della trasparenza e del rafforzamento delle responsabilità delle autorità finanziarie.
FINANCIAL STABILITY BOARD
Nel 2009 il G-20, nel corso del summit di Londra, ha stabilito di designare come successore del Financial Stability Forum, il Financial Stability Board che include i membri del G20 non presenti nel primo.
Il Financial Stability Board è stato istituito per coordinare a livello internazionale il lavoro svolto dalle autorità finanziarie nazionali e fissare standard internazionali, sviluppando e promuovendo l’implementazione di regole effettive e politiche finanziarie e di supervisione.
IOSCO, INTERNATIONAL ORGANISATION OF SECURITIES COMMISSION
Un altro organismo che detiene un ruolo molto importante nel settore dei mercati, è l’International Organisation of Securities Commission (IOSCO), un’organizzazione internazionale che riunisce le Autorità di controllo dei mercati mobiliari di oltre 90 paesi, è stata fondata nel 1983 con il fine di sviluppare, implementare e promuovere il rispetto degli standard riconosciuti a livello internazionale per la regolamentazione dei titoli. I
principali obiettivi dell’organizzazione sono:
- cooperare allo sviluppo, all’attuazione e alla promozione del rispetto di standard di regolamentazione, vigilanza e applicazione riconosciuti a livello internazionale al fine di proteggere gli investitori, mantenere mercati equi, efficienti e trasparenti e cercare di affrontare i rischi sistemici;
- rafforzare la protezione degli investitori e promuovere la fiducia degli investitori nell’integrità dei mercati mobiliari, attraverso il rafforzamento dello scambio di informazioni e la cooperazione per fare emergere condotte scorrette e nella vigilanza dei mercati e degli intermediari del mercato;
- scambiare informazioni a livello globale e regionale sulle rispettive esperienze al fine di assistere lo sviluppo dei mercati, rafforzare le infrastrutture di mercato e attuare una regolamentazione adeguata.
IAIS, INTERNATIONAL ASSOCIATION OF INSURANCE SUPERVISORS
L’International Association of Insurance Supervisors (IAIS) agisce invece in
campo assicurativo. Istituita nel 1994, la IAIS è un’organizzazione di appartenenza volontaria di autorità di vigilanza e autorità di regolamentazione di oltre 200 giurisdizioni, che costituiscono il 97% dei premi assicurativi mondiali. È l’organismo internazionale preposto alla definizione delle norme, responsabile dello sviluppo e dell’assistenza
nell’attuazione di principi, standard e altro materiale di supporto per la supervisione del settore assicurativo. La IAIS fornisce anche un forum per i membri per condividere le loro esperienze e la comprensione della vigilanza assicurativa e dei mercati assicurativi.
In riconoscimento della sua esperienza collettiva, la IAIS è ordinariamente invitata dai leader del G20 e da altri organismi di normazione internazionali.
La missione della IAIS è di promuovere una vigilanza efficace e globalmente coerente del settore assicurativo al fine di sviluppare e mantenere mercati assicurativi equi, sicuri e stabili per il beneficio e la protezione dei contraenti e per contribuire alla stabilità finanziaria globale.
Le regolamentazioni fornite da questi organismi sono un esempio di come agisce la di soft law che, nonostante la sua natura non vincolante sotto il piano giuridico, funge da guida e le sue indicazioni vengono recepite dagli ordinamenti nazionali e attuate attraverso politiche domestiche nei singoli Stati aderenti.
Riferimenti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Soft_law
http://www.treccani.it/enciclopedia/comitato-di-basilea_%28Dizionario-di-Economia-e-Finanza%29/
https://www.borsaitaliana.it/notizie/sotto-la-lente/financial-stability-forum111.htm
“Il diritto materiale della Comunità Europea”, Luigi Daniele, Giuffré editore, 2000
“Diritto dell’unione e delle comunità europee”, Fausto Pocar, Giuffré editore, 2003